Fenomeno editoriale nei paesi di lingua tedesca, dove ha venduto quasi un milione di copie in meno di un anno, "La misura del mondo" di Daniel Kehlmann è un raffinato romanzo biografico, anzi doppiamente biografico, in quanto narra le vite parallele di due illustri scienziati dell'Illuminismo tedesco: Carl Friedrich Gauss, matematico, e Alexander von Humboldt, naturalista, geografo ed esploratore. Le due vite non sarebbero potute essere più dissimili. Gauss impegnato sin da giovanissimo a risolvere problemi matematici di difficoltà inaudita per quei tempi, tenacemente chiuso nella misura del perfetto universo matematico, deciso a rifuggire la banalità del mondo. Von Humboldt invece attirato, quasi fino al parossismo, dalla voglia di viaggiare, di conoscere il mondo e soprattutto di misurarlo: l'altezza dei vulcani, la lunghezza dei fiumi, finanche il numero dei pidocchi in testa agli indigeni dell'Orinoco. Tuttavia, pur conducendo vite lontanissime, i due scienziati ormai anziani finiscono per incontrarsi, così come le rette parallele di Gauss, ed a diventare amici nel nome della scienza.
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